Tradizionalmente i produttori di veicoli devono produrre una grande quantità di articoli di ricambio per i loro mezzi nuovi e vecchi, quindi devono spedire su scala globale alle varie concessionarie e officine che li custodiscono nei magazzini: questi passaggi sono evidentemente onerosi e poco inefficienti.

 

Con l’introduzione della stampa 3D è possibile tenere un database generale dei file dei relativi ricambi e ogni officina autorizzata munita di stampante 3D può stamparsi il pezzo che gli interessa nel momento in cui ne ha bisogno.

 

Oltre al risparmio per la produzione, la spedizione, il trasporto e lo stoccaggio, ci sono benefici anche dal punto di reperibilità ed efficienza, soprattutto per quanto riguarda i modelli non più in produzione: se un ricambio non è presente in magazzino possono passare giorni prima della consegna al cliente, stampandola si ragiona in termini di ore. 

 

Le potenzialità offerte dall’unione delle tecnologie di stampa 3d e automotive sono notevoli.

 

Da oltre dieci anni anni si compiono studi approfonditi in merito, che hanno portato alla prassi consolidata di sfruttare la stampa 3d per prototipare e produrre pezzi di carrozzeria, scocche, telai e parti di motore: case come Lamborghini, Ford e BMW utilizzano ampiamente questo metodo di produzione.

 

Il suo enorme beneficio è la possibilità di stampare pezzi dalle forme molto complesse in maniera rapida ed efficiente.

 

Il sistema produttivo diventa più versatile e meno dispendioso.

 

Si risparmia tempo, innanzitutto, e per i progettisti resta sempre aperta la possibilità di apportare modifiche e perfezionamenti sul file digitale per trasformarle successivamente in un oggetto tangibile.

 

Inoltre, sfruttando al scansione laser, la stampa 3D diventa il mezzo ideale con cui avere modelli di auto d’epoca, ormai fuori produzione, che possono essere ricreate in maniera relativamente semplice.

 

Questo processo si chiama reverse engineering, ed è ampiamente utilizzato  negli USA, dove lo scorso anno è stata replicata una una Miller 91 del 1927.